Cronaca

Casa chiusa nel centro storico: minorenni costrette a prostituirsi a San Faustino

Un notevole giro di affari, che sarebbe arrivato a toccare i 1500 euro al giorno. Dei tre arrestati dai carabinieri, uno è ancora a processo per associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione

L'imputato F.I.

Giro di prostituzione minorile a San Faustino, quartiere nel centro storico di Viterbo. A metterlo e a mantenerlo in piedi sarebbero stati tre romeni. Due coniugi, G.A. e G.D., già condannati con l'abbreviato, e il complice F.I., attualmente a processo con rito ordinario. Quest'ultimo, secondo l'accusa, avrebbe gestito la casa di appuntamenti e le varie baby squillo di cui avrebbe avuto il totale controllo: le avrebbe accompagnate a fare la spesa e le commissioni, si sarebbe fatto consegnare gli incassi, le avrebbe minacciate quando si attardavano con i clienti.

F.I. si sarebbe occupato anche della pubblicità tramite gli annunci su siti internet con cui avrebbe contrattato prezzi e durata della pubblicazione. E sarebbe stato sempre lui a stabilire il tariffario delle prestazioni, che potevano comprendere pure dei servizi a domicilio. Un giro di affari notevole, che sarebbe arrivato a toccare i 1500 euro al giorno, il 20-30% dei quali sarebbero andati - in erba - alle escort, che venivano pagate dai 50 ai 200 euro a prestazione.

Il terzetto è stato arrestato a maggio del 2015, all'esito dell'operazione Libertà dei carabinieri di Viterbo che condussero delle indagini lampo tra intercettazioni, appostamenti e pedinamenti. F.I., davanti al collegio dei giudici, è imputato di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, anche minorile. Furono diverse, infatti, le minorenni individuate dai militari tra le donne reclutate dai tre dalla Romania.

Il tribunale, nell'udienza di ieri, ha dato il via libera alla trascrizione di alcune intercettazioni accogliendo così l'istanza della pm Paola Conti, titolare del fascicolo. Il processo è stato rinviato a metà dicembre per il conferimento dell'incarico ai periti.


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