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Architetti, intellettuali e artisti ai funerali di Paolo Portoghesi: "Ora è dove la bellezza è presente per sempre"

A Calcata, nella chiesa da lui progettata, l'addio al grande architetto e fondatore del Postmoderno. L'ultimo saluto di Giovanna Ralli, Vittorio Sgarbi, Gianni Alemanno, Stefania Craxi

Il gotha dell'architettura e tanti intellettuali per l'addio a Paolo Portoghesi. I funerali del grande architetto, storico e teorico dell'architettura e fondatore del movimento Postmoderno questa mattina a Calcata. Qui viveva e lavorava da tre decenni con la moglie, l'architetta Giovanna Massobrio. Qui è morto martedì all'età di 91 anni e qui aveva progettato la chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano dove, come da sua volontà, gli è stato dato l'ultimo saluto.

A celebrare i funerali il vescovo di Civita Castellana Marco Salvi, laureato in architettura. "Portoghesi, attraverso i suoi scritti, è stato un mio personale punto di riferimento. Era un profondo conoscitore della storia della architettura, che è portatrice di esperienza e da sempre genera stupore e sapienza. Grande il suo interesse per l'architettura barocca, in cui era immerso essendo nato a Roma. E la bellezza della arte barocca si percepiva tutta attraverso i suoi scritti. 

Portoghesi è stato attore e custode di scoperte plastiche e stilistiche che venivano da molto lontano. Sapeva guardare alla natura nella sua armonia e risoluta compiutezza. Come non aprire gli occhi davanti a tutto ciò che ci circonda. L'architettura è membrana tra l'uomo e il creato. Al rapporto tra architettura e natura Portoghesi ha dedicato gli studi nei suoi ultimi anni di vita. Così al recupero dei borghi (pensiamo alla stessa Calcata) che sono esempio di aderenza sinergica con il territorio".

Poi un passaggio sulla Strada novissima, presentata alla Biennale di Venezia nel 1980 e con cui Portoghesi ha creato il Postmoderno. "Ha chiamato e coinvolto architetti da tutto il mondo, perché Portoghesi ha saputo creare luoGhi di confronto per scambi di idee, collaborazioni e per mettersi in gioco". Grande anche la passione per la musica e la poesia. "Come Borromini amava anche Leopardi. Come scriveva Leopardi il cuore umano desidera infinito, pienezza e felicità che ci portano verso un orizzonte sempre più grande. Questo desiderio è un urlo e un pensiero dominante, che non ci abbandona mai. Ma tutto questo con la morte non finisce. La morte non è la parola fine, ma è l'inizio di dove la bellezza è presente per sempre e ora Portoghesi è lì".

In chiesa tanti amici, colleghi e allievi a cui Portoghesi ha fatto da maestro. Tra i volti noti quello di quello dell'attrice Giovanna Ralli, dell'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, di Alessandro Giuli direttore della fondazione Maxxi, del dirigente, politico e giornalista Giampaolo Sodano, della contessa Marisela Federici, di Stefania Craxi. Oltre che grande architetto, Portoghesi è stato un intellettuale militante: si iscrisse al Psi nel 1961 e fece parte dell'assemblea nazionale del partito durante durante la segreteria di Bettino Craxi.

Poi il sottosegretario alla Cultura e amico Vittorio Sgarbi, che nel 2021 ha concesso all'architetto la cittadinanza onoraria di Sutri di cui era sindaco. "Portoghesi è stato capace di tenere insieme passato e presente - ha detto Sgarbi. Troveremo sempre la sua anima nei suoi giardini e luoghi di felicità. È stato tra gli uomini che ci hanno resa la capacità di capire il mondo più alta. Ci ha insegnato a vedere, pensare e salvare il passato e il futuro".

Sul sagrato della chiesa tanti fiori e corone. Come quella del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ha ricordato Portoghesi come una "figura autorevole sia nel campo della progettazione che in quello della teoria. Nutriva un concetto globale dell'architettura, in cui l'armonia tra l'uomo e le forme del costruito e dell'abitato doveva essere compiuta".

Accanto alla moglie Giovanna, che non ha nascosto il suo dolore, il fratello e i nipoti. Nel banco accanto il presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli e la sindaca di Calcata Sandra Pandolfi.

A Calcata Portoghesi ha dedicato la sua ultima pubblicazione, datata 2022: "Abitare poeticamente la terra. La casa, lo studio e il giardino di Calcata". In quest'ultimo libro ha raccontato il "piccolo mondo" del borgo sulla rupe tufacea dove arrivò nel 1974 per la prima volta e che ha rianimato con la sua dimora. Dove sono confluite tutte le forme tipiche dell'architettura di Portoghesi, che qui ha ospitato anche il suo studio e la biblioteca personale e dove ha realizzato ex novo un "giardino delle meraviglie".

Nato a Roma il 2 novembre 1931 e laureatosi nel 1957, è stato docente universitario e progettista di fama internazionale. Ha diretto il settore architettura della Biennale di Venezia (1979-82), di cui è anche stato presidente (1983-93). Ha legato il suo nome a progetti come la moschea e il centro culturale islamico di Roma, l'accademia di Belle arti all'Aquila, la piazza Leon Battista Alberti a Rimini, la chiesa di Santa Maria della Pace a Terni, il quartiere Rinascimento nel Parco Talenti a Roma, le case Baldi e Papanice a Roma, la concattedrale di San Benedetto a Lametia Terme. Tra le opere di architettura di Portoghesi va ricordata, nella Tuscia, anche il complesso residenziale Enel a Tarquinia del 1981.

"Portoghesi ha saputo donare alla comunità musulmana un luogo di culto e di cultura. Ha creato un edificio a forma di paradiso, in cui si sente la pace", ha detto l'imam Nader Akkad della moschea di Roma.

All'uscita dalla chiesa il feretro è stato accolto da un lungo e commosso applauso.