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Conferenza dei sindaci, Frontini: "Non rinnego nulla. L'assemblea non si teneva dal 2019 e Ciambella fa un lavoro importante sulla sanità"

Chiara Frontini replica duramente a Pd e Fratelli d'Italia sulla questione della delega a Luisa Ciambella per la conferenza dei sindaci sulla sanità

Chiara Frontini chiude l’affaire conferenza dei sindaci, che tanto ha fatto discutere ieri. Dopo le polemiche agitate da Fratelli d’Italia sulla delega a Luisa Ciambella, consigliera d’opposizione, anche il Partito democratico ha posto un’interrogazione in consiglio comunale.

A chiedere lumi è stata Alessandra Troncarelli: “La conferenza dei sindaci è un organo istituzionale di cui lei è presidente, ma qualcosa non è andato sia dal punto di vista politico che da quello del merito. Abbiamo constatato che ha delegato un consigliere d’opposizione e, siccome le deleghe vanno formalizzate, mi chiedo se in questo caso è stato fatto”. Poi si è rivolta ai colleghi di maggioranza: “Eravate al corrente?”. Infine la chiosa: “Con questo modo di fare porterà Viterbo all’isolamento, e ciò dimostra la sua inadeguatezza”. 

Il sindaco ha risposto con un lungo discorso dagli scranni della giunta: “Quello che è successo ieri è l’ennesimo caso creato ad arte. Il dato di fatto è che il consiglio ha chiesto alla sindaca, e Ciambella ne è stata la prima promotrice, di convocare la conferenza dei sindaci per trattare due tematiche. La prima riguarda le criticità del pronto soccorso di Belcolle, la seconda la solidarietà al personale sanitario oggetto di hating sui social media. E io ho fatto esattamente questo”. Poi l’attacco: “Nel comprendere il funzionamento della conferenza, ho avuto modo di capire come questa non si fosse più riunita dal 2019. E non mi venite a dire che c’era il Covid, perché si sarebbe dovuta riunire a maggior ragione durante una pandemia”. D’altronde, l’argomento è la sanità. Frontini poi racconta la sua versione, spiegando perché ha delegato Ciambella: “Nel mio modo di vedere, quello che è successo ieri la logica è chiarissima, forse non lo è per la politica tradizionale. Io ho preso atto di un tema del dibattito, ho invitato la consigliera che lo aveva portato avanti e che aveva messo a sistema una serie di informazioni, e loro (gli altri sindaci di centrodestra e centrosinistra, ndr) ci hanno risposto che non si poteva dibattere di questi problemi perché bisognava riformare comitato ristretto dato che sono cambiati gli equilibri politici”. 

Quanto accaduto, per la prima cittadina, segna un solco incolmabile tra la sua coalizione, il patto civico, e il resto. Centrodestra e centrosinistra. “Noi volevamo affrontare un tematica d’interesse collettivo, la vecchia politica, invece, ha ritenuto più importante ristabilire gli equilibri politici”. Non può mancare un passaggio su Luisa Ciambella: “Fa un’opposizione costruttiva e, sulla sanità, ha fatto, sta facendo e continuerà a fare un lavoro importante. Era doveroso riconoscerlo”.  Poi la chiosa e un annuncio: “Reputiamo gravissimo il fatto che ieri non sia stata data la possibilità al comune di Viterbo di rappresentare quello che il consiglio comunale aveva chiesto di fare. E, ancor più grave, nemmeno ai professionisti dell’azienda è stato consentito di illustrare la loro relazione. C’erano slide e dati, ma sono sono stati zittiti. Proprio per rispetto istituzionale, a quel punto io avrei potuto andare fino in fondo, chiedere il voto, far spaccare l’assemblea e allora raccontare la mia versione dei fatti. La verità sta negli occhi di chi guarda, poi ognuno ragiona col proprio metro. Non rinnego quel che ho fatto e, per evidenti lati caratteriali, posso dire che, esattamente come fatto con Talete, da domani la nostra priorità sarà la sanità”.


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